Crisi d’Impresa
Obblighi derivanti dall’entrata in vigore della nuova Normativa sulla Crisi d’Impresa
La nuova normativa sulla crisi d’impresa impone da luglio 2022 alle aziende di adeguare l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile in modo tale da poter:
- rilevare eventuali squilibri patrimoniali o economico-finanziari;
- controllare la sostenibilità dei debiti e continuità aziendale;
- monitorare la lista di controllo dei segnali di allarme;
- effettuare il test di perseguibilità del risanamento.
Si tratta, a ben vedere, dell’obbligo per le società di introdurre un sistema di internal audit in grado di affiancare alla tradizionale base informativa di carattere storico (bilanci e analisi di bilancio relative) dei documenti informativi prospettici, basati in particolare su determinate assumptions (budget su tutti).
Ne deriva la necessità di sensibilizzare in tal senso il responsabile amministrativo delle piccole realtà ed il responsabile finanza e controllo delle aziende più strutturate.
Gli amministratori di società, a seguito di indizi di crisi (squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario) e di perdita di continuità aziendale (perdita della solvibilità nell’arco di 12 mesi), devono attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento (pro-tempore vigente) per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale, pena l’innesco di responsabilità in capo all’Amministratore (articolo 378 del medesimo Decreto).
Gli amministratori devono obbligatoriamente verificare gli «indici di allerta». Tale valutazione, in assenza di un bilancio approvato, dovrà essere condotta sulla base di una situazione infrannuale, avente natura volontaria, redatta dall’impresa per la valutazione dell’andamento economico e finanziario consuntivo e prospettico (6-12 mesi).
È quindi un obbligo di legge predisporre un protocollo operativo che consenta di monitorare il rischio economico-finanziario e patrimoniale e la continuità aziendale prospettica secondo un approccio Forward Looking e predisporre procedure di Recovery planning da attivare prontamente in caso di crisi d’impresa.
In questo ambito TEMET offre un servizio indispensabile alle imprese. Con il supporto di TEMET l’azienda può implementare processi di controllo conformi a quanto richiesto dalla nuova normativa sulla Crisi d’Impresa, capaci di comunicare tempestivamente agli amministratori lo stato di salute aziendale, il conseguimento o meno degli obbiettivi a breve-medio periodo ed in particolar modo il mantenimento o meno della “continuità aziendale” nell’arco di 12 mesi.
In questo modo si può prevedere tempestivamente lo stato di crisi, tutelando così gli amministratori dal rischio di inadempienze per mancanza di adeguati strumenti di controllo.